Iniziata la grande rivoluzione del merito!

Editoriale a cura di Vittorio Venuti

Mentre ancora il mondo della scuola entra in allarme e si interroga sul senso del dimensionamento scolastico come conseguenza diretta del calo demografico – francamente “indigeribile” e percepito come un ulteriore colpo mortale al già provato sistema d’istruzione – ecco che già il MIM cala un altro “carico”: l’istituzione di due figure professionali, il docente tutor e il docente orientatore, come prevedono le linee guida per l’orientamento approvate con il decreto n. 328 firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito il 22 dicembre 2022, in “attuazione della riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in quanto misura di  aiutare docenti, studenti e famiglie a contribuire alla costruzione di una scuola capace di contrastare la crisi educativa del Paese e dare avvio a un percorso virtuoso volto a favorire il superamento delle disuguaglianze esistenti di natura sociale e territoriale”.

L’intervento di orientamento ha come obiettivi di “rafforzare il raccordo tra il primo e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti e, inoltre, di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico e favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria. A tali fini assume una funzione strategica il tutor scolastico il quale, secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida, dovrà avere un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi coinvolti nell’attività didattica rivolta al singolo studente”.

Le 40.000 nuove figure saranno pienamente operative a partire dall’anno scolastico 2023/2024, per consentire in via prioritaria l’avvio delle attività curricolari di orientamento destinate agli studenti delle circa 70 mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado.

Per far fronte all’impegno che le nuove figure dovranno affrontare, e che non esitiamo a riconoscere molto gravoso e di estrema responsabilità, la “platea” dei docenti che ricopriranno la funzione di docente tutor e docente orientatore è previsto che sia coinvolta nei percorsi di formazione organizzati da INDIRE e articolati in moduli online della durata di 20 ore, fruibili in modalità sincrona e asincrona. Bene! Venti ore venti per essere formati e assumere le vesti e le responsabilità di orientare e sostenere tutti gli studenti del triennio delle secondarie di secondo grado, nella fase più cruciale della loro vita. Un vero e proprio miracolo, o giù di lì! Non resta che confidare nell’INDIRE, che, nel corso del 2023/2024, curerà ulteriori attività di accompagnamento dei tutor e dei docenti orientatori e nelle comunità di pratiche fra i docenti che saranno promosse.

Non entriamo nel merito dei compensi diversi previsti per le due figure: un orientatore in ciascuna istituzione scolastica e un tutor per raggruppamenti costituiti da un minimo di 30 studenti fino ad un massimo di 50 studenti. Non vogliamo essere disfattisti o polemici oltreché scettici a tutti i costi, ma ci piacerebbe conoscere le evidenze sulle quali si basa tutta questa costruzione, che indubbiamente vuole rispondere ad esigenze che non abbiamo difficoltà a riconoscere nella loro urgenza, ma che abbiamo difficoltà, invece, a riscontrare in un progetto così prontamente elaborato. Si dirà che i tempi sono affrettati perché l’Europa ce lo chiede e il PNRR ha le sue scadenze da rispettare. Sarebbe una buona risposta! Ma…è lecito chiedersi: perché inventare due nuove figure quando già lo stesso Ministero mostra di non considerare né valorizzare accortamente le figure di sistema della scuola e di non riconoscere, anche giuridicamente, il fondamentale e irrinunciabile impegno dei docenti collaboratori dei Dirigenti scolastici?

Certamente sulle due nuove figure ricadono grosse responsabilità, perché dovranno essere gli artefici di quella che il Ministro ha dichiarato essere “la prima pietra della rivoluzione del merito nella scuola italiana”. Una figura sarà dedicata a sviluppare la personalizzazione dell’istruzione nelle Scuole secondarie di II grado e l’altra a concretizzare l’attività di orientamento. E le Scuole secondarie di primo grado e la Scuola primaria? Inspiegabilmente fuori dai giochi e dalla rivoluzione del merito?

In ogni caso, tornando al decreto, ci farebbe piacere sapere quali risultati si attendono dal progetto siffatto, in quale forma e in quale entità (i famosi risultati attesi che chiudono ogni progetto che si rispetti).

Gli articoli di questo numero:

Pasquale Annese propone “Gli incarichi aggiuntivi dei Dirigenti scolastici: la querelle dell’incompatibilità tra l’incarico di RUP e Project manager nel PNRR”. Dietro la definizione di Project manager occorre intendere il ruolo di “Coordinatore generale della progettazione e direzione dei percorsi formativi”, che si paventa possa essere incompatibile con il ruolo di RUP; incompatibilità che il Ministero non ha mai sollevato, ma che potrebbe complicare, e non poco, le richieste di autorizzazione di incarichi aggiuntivi dei dirigenti scolastici e, a cascata, anche dei DSGA. In realtà, dalle Linee guida ANAC si evince che nell’appalto di beni e servizi, quale quello delle misure del PNRR-Piano scuola 4.0, non esiste un’incompatibilità automatica tra il ruolo di RUP e quello di Project manager, ma si avverte la necessità di una attenta valutazione da fare caso per caso, che non pregiudichi quel processo di semplificazione ed accelerazione della spesa di cui al d.lgs.77/2001.

Maria Rosaria Tosiani dedica il suo intervento "I contratti sottosoglia nel nuovo codice dei contratti pubblici" alla disciplina del nuovo codice dei contratti pubblici che diventerà operativo  a decorrere dal 1° aprile 2023, con la conseguente abrogazione dal 1° luglio 2023 del vecchio Codice  di cui al D.L.vo n.50/2016. La problematica dell’affidamento dei contratti di lavori servizi e forniture cd sottosoglia è di particolare interesse perchè riguarda la quasi generalità delle procedure negoziali curate dalle istituzioni scolastiche.

Anna Armone espone “Le determine nell’ambito scolastico: caratteristiche e elementi strutturali”, ricordando che le determinazioni costituiscono attualmente lo strumento giuridico attraverso il quale si manifesta la funzione dirigenziale, che possono essere configurate per un verso come atti amministrativi e, per altro verso, come atti di gestione, i mezzi attraverso i quali il dirigente opera per il raggiungimento degli obiettivi assegnatigli, di cui risponde sotto il profilo della responsabilità per l’eventuale mancato raggiungimento dei risultati.

Gianluca Dradi presenta il prospetto riassuntivo delle “Operazioni connesse con lo svolgimento degli esami di Stato del secondo ciclo”, con l’intento di facilitare i lavori delle commissioni, inoltre fornendo alcuni esempi di possibili criteri per l’attribuzione del punteggio integrativo e della lode. Per il punteggio integrativo si suggeriscono criteri che, una volta concordati, operino in automatico senza bisogno di discuterli volta per volta. I valori numerici proposti sono meramente indicativi e possono essere modificati senza, per questo, intaccare la logica del criterio.

Tullio Faia riprende “La proposta di legge sulle competenze trasversali emotive e relazionali (life skills) per la prevenzione della dispersione scolastica” approfondendo il senso e il significato di nozioni e concetti richiamati dal testo della proposta, non sempre in modo univoco nelle discipline scientifiche. Un contributo che non mancherà di suscitare anche interesse formativo proprio per la chiarezza con cui nozioni e concetti vengono commentati e per l’attenta riflessione sulle Life skills, a partire dalla loro considerazione nella ricerca e nei documenti internazionali.

Pietro Netti tratta delle “Linee guida per l’orientamento scolastico: i principali elementi di novità nel D.M. n. 328 del 22/12/2022”. Il nuovo decreto si pone come obiettivi di rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per contrastare la dispersione scolastica e favorire l’accesso all’istruzione terziaria anche al fine di garantire un processo di apprendimento e formazione permanente, destinato ad accompagnare lo studente in un processo di formazione continua nell’ottica del Lifelong learning. Oltre alla figura del docente formatore, il decreto promuove la figura del docente tutor, che ha come impegno di stabilire un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi.

Anna Consiglio incentra il suo intervento sugli “Episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico” e propone “alcune riflessioni sul patrocinio erariale in ambito scolastico”. L’articolo prende l’abbrivio dall’attenzione che ha suscitato la circolare MIM dell’8 febbraio 2023 avente come oggetto “Episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico”, che dispone l’intervento dell’Avvocatura Generale nei giudizi civili e penali, nei sempre più frequenti casi di aggressione ai danni del personale scolastico. Si tratta, indubbiamente di un modo efficace per rimettere al centro il principio della responsabilità e restituire piena serenità al contesto lavorativo degli insegnanti e del personale scolastico, nonché al percorso formativo degli studenti.

Mario Di Mauro, per La Scuola in Europa, richiama il nostro interesse su “Il governo di una scuola tra Est ed Ovest oggi in Europa”. La trattazione dell’argomento prende l’avvio dalla osservazione di come sia governata la Scuola Europea di Varese, scuola di lunga tradizione e tra le tredici ‘europee’ dell’Unione, non per effettuare un confronto con un liceo statale francese, polacco o portoghese ma allo scopo di rilevare il modo in cui è diretta e in quale misura si caratterizza la scuola di Varese rispetto alle ordinarie scuole pubbliche europee.

Francesco Nuzzaci, per la Scuola nella Giurisprudenza, propone “La mancata instaurazione del rapporto di lavoro nelle istituzioni scolastiche provvisoriamente ri-dimensionate”, a commento della sentenza del TAR Lazio n. 4963/2023 pronunciata nel merito su un ricorso di un nutrito gruppo di soggetti figuranti nella graduatoria del concorso a dirigente scolastico bandito nel 2017, anziché dichiarare il proprio difetto di giurisdizione su una materia – mancata attivazione di un rapporto di lavoro – attribuita dalla legge al giudice ordinario.

Stefania Cera, per la Rubrica i Casi della scuola propone un caso in cui si ipotizza la responsabilità del Dirigente Scolastico per la mancata pubblicazione del Manuale di gestione documentale aggiornato.

Vittorio Venuti, per la rubrica di Psicologia della Gestione, interviene su “Il ruolo dell’attenzione e della concentrazione nei processi di apprendimento”, due meccanismi cerebrali distinti ma concorrenti: l’attenzione permette di elaborare gli input, le azioni e i pensieri rilevanti ignorando quelli irrilevanti, la concentrazione implica la volontà e si determina secondo le direttive del soggetto, qualificandosi come la capacità cognitiva di fissare volontariamente il pensiero su un oggetto (contenuto, comportamento o azione predeterminata ed elaborata dalla propria mente) per un tempo che va oltre la semplice percezione.

Valentino Donà, infine, per la Rubrica Sportello assicurativo in "Attività extrascolastiche" chiarisce la questione molto presente nella prassi scolastica se esiste la possibilità di far svolgere attività extracurricolari, senza la presenza di un docente della scuola, ma affidando l’attività e la vigilanza sugli alunni ad un esperto esterno.

La Casa Editrice Euroedizioni Torino S.r.l. è una società che si occupa prevalentemente di problemi organizzativi e gestionali delle scuole di ogni ordine e grado, sia sotto l'aspetto pedagogico-didattico che sotto quello amministrativo-contabile; a tal fine fornisce informazioni, consulenza, riferimenti interpretativi, formazione anche on line, supporti operativi, edizione di testi per la gestione delle istituzioni scolastiche, manuali per la preparazione ai concorsi del personale scolastico. 

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